Con l’arrivo di un neonato, succede spesso che la madre si senta colpevole per il fatto di “non essere all’altezza” del compito educativo o per il fatto di provare sentimenti, come tristezza, rancore o fastidio nei confronti del neonato, sentimenti che vengono giudicati “inappropriati” da chi le sta intorno. Il lieto evento talvolta può essere accompagnato da depressione post partum, ansie o attacchi di panico, legati agli sbalzi ormonali e alle fatiche delle prime cure da dedicare al neonato.
È del tutto normale attraversare un periodo faticoso di transizione, in cui tutto sembra confuso, frenetico e con pochi punti di riferimento. Tuttavia lasciare che i propri sentimenti non vengano ascoltati adeguatamente può compromettere la salute psicofisica della madre e del neonato.
La figura dello psicologo neonatale offre la possibilità di dare il giusto spazio a questi sentimenti dolorosi per comprenderli e affrontarli. Insieme è possibile scoprire quali sono le dinamiche che scatenano il malessere e trovare modalità diverse per gestire la nuova situazione complessa.
Inoltre, può capitare di farsi prendere dall’ansia perché non si capisce il pianto del piccolo e non si riesce a calmarlo facilmente. Oppure, non sempre si hanno le energie per stimolarlo e coinvolgerlo nella relazione durante i momenti in cui è sveglio.
Comprendere da subito le intenzioni comunicative del neonato è fondamentale per una crescita psicologica sana del bambino. Intervenire tempestivamente sulla relazione tra una madre e il proprio neonato può scardinare dinamiche distorte, che potrebbero sul lungo periodo diventare patologiche.
Chiedere aiuto il prima possibile non è un atto di debolezza, ma di coraggio e di amore verso se stessi e il proprio figlio.
QUANDO E’ UTILE RIVOLGERSI AD UN PROFESSIONISTA?
Ti dà fastidio il pianto del tuo bambino?
Non riesci a prenderlo in braccio?
Ti senti spesso angosciata o triste?
Provi sentimenti di rabbia se il bambino si sporca?
Non sai come calmarlo quando piange?
Preferisci che siano altri a occuparsi del piccolo perché non ti ritieni all’altezza?
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